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Ingegneria Sismica Italiana e SAIE 2018: tecnologie, sistemi, servizi per progettare comunità più sicure e resilienti
Associazione ISI, Ingegneria Sismica Italiana, ha annunciato oggi la collaborazione con SAIE 2018 che prevede la partecipazione di Associazione ISI e dei propri Soci all’interno di numerose attivita’ della manifestazione che, giunta alla 53° edizione, si terrà a BolognaFiere dal 17 al 20 Ottobre 2018.
Il focus della edizione 2018 vede il recupero e la protezione sismica tra le parole chiave, forti del successo di SAIE 2016 che ha visto la partecipazione di oltre 52mila visitatori con oltre 400 espositori e 222 momenti di approfondimento tra convegni e seminari. La collaborazione strategica tra ISI e SAIE trova dunque molti elementi di sinergia che, seguendo le indicazioni degli associati ISI, troveranno realizzazione in numerose attività di comunicazione ed informazione ed una attività convegnistica e di formazione di grande interesse sui temi della sicurezza sismica degli edifici e degli impianti.
“Siamo lieti di proseguire la fattiva collaborazione con ISI e i suoi associati” sottolinea Emilio Bianchi direttore generale di Senaf “con cui saranno condivisi i focus strategici attinenti la tematica della Sismica. Questa tematica è da sempre un argomento trasversale su tutte le componenti di Saie e con ISI ne affronteremo ogni peculiarità in modo concreto e tangibile”
Associazione ISI coinvolge i diversi attori che operano nell’ambito dell’Ingegneria Sismica Italiana in un gruppo dinamico, organizzando attività di divulgazione, comunicando con gli organi ufficiali, istituzioni ed enti normatori, con la comunità accademica e scientifica, il mondo industriale e dei professionisti.
“Abbiamo lavorato a lungo in uno spirito di grande collaborazione per dare esecuzione ad un accordo con SAIE che potesse rappresentare una partnership strategica per il mercato italiano ed internazionale” ha dichiarato Luca Ferrari, presidente di Associazione ISI. “L’esperienza e le soluzioni tecnologiche dei Soci ISI rappresentano l’eccellenza dell’offerta per un mercato in forte rinnovamento ed alla ricerca di solide soluzioni per una problematica complessa ed articolata come quella della sicurezza sismica”.
Il tema della sicurezza sismica al quale SAIE 2018 dedica molta attenzione è strategico. I dati ANCE (Assoc, Naz. Costruttori Edili) stimano in 105 miliardi di euro gli investimenti in opere strutturali di miglioramento sismico per l’edilizia residenziale ai quali vanno aggiunte le stime di 33,5 miliardi di euro per gli interventi di riqualificazione energetica. Diventa quindi fondamentale avere un approccio strategico a queste problematiche poiché, come ricorda ANCE, l’utilizzo delle più moderne tecnologie nelle fasi di progettazione e costruzione delle infrastrutture può produrre un risparmio complessivo annuale dei costi di realizzazione delle opere stimabile fra i 20,4 ed i 32,3 miliardi di euro.
Associazione ISI è impegnata da tempo nello studio e nell’analisi delle migliore metodologie di intervento e soprattutto nel superamento dei freni allo sviluppo dell’azione, uno di questi è il deficit di conoscenza circa “cosa” e “come” fare per migliorare la sicurezza sismica degli edifici. In questo contesto, ha realizzato insieme a CRESME (Centro Ricerche Economiche Sociali e di Mercato nell’Edilizia) uno studio accurato e aggiornato per:
- conoscere il numero di persone e immobili in zone a rischio sismico nelle provincie italiane;
- le modalità per misurare la classe di rischio degli immobili;
- le modalità per beneficiare degli incentivi fiscali;
- le tecnologie oggi disponibili per ridurre il rischio in caso di terremoti;
- un abaco di prodotti disponibili.
La dimensione dell’insicurezza è notevole. Secondo la classificazione sismica dei comuni italiani della Protezione Civile il 44% del territorio nazionale (133mila kmq) è in area ad elevato rischio (zona sismica 1 e 2). Se si allarga questo bacino di rischio alla potenziale platea di beneficiari del “Sisma bonus” (includendo la zona 3) le dimensioni aumentano considerevolmente fino ad arrivare a quasi l’80% del Paese:
- 48 milioni di abitanti; oltre 20 milioni di famiglie;
- 11 milioni di edifici totali, di cui 1,7 milioni a destinazione produttiva o istituzionale;
- Negli immobili a destinazione produttiva vi lavorano 13 milioni di addetti;
- 9,3 milioni di edifici ad uso residenziale, di questi: il 57% è costruito prima degli anni ’80; il 56% è in muratura portante e il 36% ha più di 2 piani.
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