18

Ott

Il rapporto di Federbeton presentato al SAIE 2018

Opere pubbliche: le ragioni dei rallentamenti, alert su Codice Appalti e qualificazione delle stazioni appaltanti


Di Redazione PPAN

Dodici su venti: le Regioni in cui gli investimenti in opere infrastrutturali sono diminuite nel primo semestre 2018 superano quelle nelle quali gli enti locali, Comuni in prima fila, sono stati capaci di sfruttare gli spiragli aperti dalle modifiche alle regole di finanza pubblica. 

A dare la misura della contrazione della spesa è il rapporto Federbeton, presentato nella giornata di apertura del SAIE 2018 a margine del convegno sulle “grandi opere” organizzato dalla Federazione. Dal 2009 al 2017, confermano i dati Istat, gli investimenti fissi lordi sono passati da 59 a 34 miliardi, diminuendo in termini nominali del 4% l’anno in media dal 2008. In percentuale del Pil, quindi, la spesa si è contratta dell’1% nel periodo considerato arrivando al 2 per cento.

A conferma di quella che nel rapporto è definita «concreta incapacità degli enti locali» i dati della piattaforma Siope (Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici) della Ragioneria Generale dello Stato: i primi otto mesi del 2018 hanno registrato un’ulteriore contrazione tendenziale del 3% della spesa per investimenti in conto capitale dei comuni, con una marcata differenziazione a livello regionale. In Liguria la variazione maggiore, con un -23% che non ha un contraltare in senso positivo, benché il Molise, la migliore nell’ideale classifica delle Regioni rispetto al tema, abbia incrementato del 15% – e quasi 10 milioni di euro – la propria spesa.

Le problematiche – Se gli investimenti pubblici per le infrastrutture sono un volano di sviluppo e di crescita economica, come dimostra la letteratura scientifica, il nodo sono «le lungaggini nelle procedure di utilizzo delle risorse finanziarie messe a disposizione nel corso degli ultimi anni (+10,4% nel 2016, +23,9% nel 2017 e +26,2% nel 2018)».
Come a più voci sottolineato nel corso del convegno sulle grandi opere di mercoledì 17 ottobre, la burocrazia pesa per circa il 50% sul tempo complessivo di realizzazione delle infrastrutture. I cosiddetti tempi di “attraversamento” – quelli necessari tra la fine di una fase procedurale e l’inizio della successiva – richiamano per Federbeton alla necessità di una «revisione del ruolo del Cipe, attraverso una riattribuzione delle sue naturali competenze di programmazione e controllo che ne circoscriva dettagliatamente le funzioni, e di un unico momento per l’acquisizione dei necessari pareri con un preciso coordinamento a livello istituzionale». 

 La burocrazia si sostanzia anche sull’oscillazione importante tra aumenti di spesa previsti nei documenti di economia e finanza e le note di aggiornamento successive, «puntualmente e notevolmente inferiori alle attese precedentemente formulate», si legge nel rapporto. 

Dito puntato sul Codice Appalti come sull’indispensabile azione di professionalizzazione e qualificazione della committenza pubblica, «le uniche in grado di garantire la piena attuazione delle rinnovate disposizioni previste dal Codice».

«Se si vuole ridurre il differenziale di crescita con i nostri partner europei – ha sottolineato il presidente Federbeton, Roberto Callieri – occorre adottare con urgenza misure che accelerino la realizzazione e la manutenzione delle opere pubbliche necessarie per la qualità della vita e per lo sviluppo».

 

 

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